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Centro informativo multimediale in Comelico

Il progetto consiste nell’allestimento fisico e dei contenuti culturali di una infrastruttura turistica di piccola scala dedicata alla valle del Comelico.
L’allestimento troverà posto nei locali al piano terra del municipio di Santo Stefano di Cadore in Comelico così come predisposti nel progetto definitivo dei lavori edili approvato a fine 2019 dall’Amministrazione Comunale.
L’obiettivo è quello di migliorare la prestazione dell’ufficio IAT esistente operando prima di tutto sul piano dell’accessibilità e della funzionalità degli spazi, e integrandolo con un centro informativo dedicato alla presentazione delle risorse naturali e culturali del Comelico, con divulgazione delle specificità e peculiarità del territorio e della comunità locale e della lingua ladina.
I principi progettuali sono i seguenti:
– realizzazione di elementi riconoscibili che definiscono le aree in cui è suddiviso l’allestimento (cilindri a soffitto);
– comunicazione semplice dei contenuti per attrarre il turista fruitore dell’Ufficio IAT;
– realizzazione di percorsi lineari tra le diverse sezioni;
– utilizzo di tecnologie che permettano di fruire dei contenuti delle diverse sezioni senza intralciare gli altri fruitori;
– multifunzionalità degli spazi per usi diversi.
L’integrazione tra l’ufficio IAT e il Centro informativo è una straordinaria opportunità per favorire il riposizionamento competitivo del Comelico nell’ambito della destinazione turistica “Dolomiti Venete”, che permetterà al visitatore sia immediatamente al suo arrivo, sia durante la vacanza, di informarsi sul patrimonio naturale e culturale del Comelico e programmare le proprie attività.
Il Centro informativo fungerà anche da luogo di socialità per la comunità e tra la comunità e i visitatori, favorendo lo scambio interculturale.
L’intervento di allestimento non modifica e non intacca in alcun modo la materia storica dell’edificio (demolizioni, ecc..) se non per fissare gli arredi alle murature retrostanti con tasselli murari e per inserire una torretta a scomparsa a pavimento per il collegamento dell’impianto audio della sezione Voci.

Render di progetto

Algudnei

Progetto di allestimento dello spazio espositivo all’ultimo piano del palazzo della Regola di Dosoledo. Lo spazio espositivo è organizzato in tre sezioni:

  • Carnevale
  • Regole
  • Rifabbrico

All’interno di queste sezioni i contenuti sono “esposti” in modalità diverse, dal pannello fotografico alle maschere di legno, dal video all’applicazione multimediale.

Candidatura del paesaggio del Soave al Registro Nazionale dei Paesaggi Rurali

Il Consiglio di amministrazione del Consorzio Tutela Vini Soave e Recioto, in data 9 Giugno 2015, ha individuato il Comitato promotore della proposta di candidatura al Registro nazionale dei Paesaggi Rurali, composto di soci del consorzio che ricoprono cariche e di studiosi ed esperti, competenti in tematiche paesaggistiche ed ambientali.
I soggetti che compongono il Comitato sono: Arturo Stocchetti, presidente del Consorzio; Paolo Fiorini, consigliere; Alberto Coffele, consigliere; Massimo Canoso, consigliere; Aldo Lorenzoni, direttore del Consorzio; Viviana Ferrario, ricercatore, Università Iuav di Venezia; Roberto Zorzin, geologo; Gianni Moriani, ricercatore, Università di Venezia Ca Foscari; Diego Tomasi, ricercatore, CRA Conegliano; Andrea Ciresola, restauratore; Silvano Filini, agronomo; Valentino Gomitolo, architetto; Giuseppe Benciolini, geologo; Ermanno Murari, agronomo.
Coordinatore della proposta è stato il direttore del Consorzio, dott. Aldo Lorenzoni.
La proposta di candidatura è stata inoltre supportata da un elenco di 75 viticoltori, produttori di vino, cantine e altre associazioni di portatori di interesse, fortemente motivati nei confronti del riconoscimento del paesaggio del Soave nel Registro Nazionale dei paesaggi rurali di interesse storico. Il 1 febbraio 2016 il Soave è entrato per primo nel Registro Nazionale dei paesaggi rurali storici; il Registro Nazionale, nuovissimo strumento del Ministero delle Politiche agricole e forestali, ha accolto i primi tre paesaggi che hanno meritato questa etichetta speciale, in considerazione del valore storico del loro paesaggio agrario. Patchwork studiArchitettura ha realizzato le elaborazioni grafiche e cartografiche, il progetto grafico e di impaginazione della proposta inviata al MIPAF oltre ad aver supportato il coordinamento scientifico della prof. Viviana Ferrario.

Cliccare qui per i dettagli sul sito del MIPAF

Algudnei – Grande Guerra, lo spessore del fronte

Tra il 1915 e il 1918 le nostre valli si trovano improvvisamente sul fronte di guerra. La linea del fronte ha uno spessore: un ampio territorio a nord e a sud dell‘antica frontiera tra Serenissima e Impero viene travolto dalla guerra. Le vallate vengono occupate dagli eserciti amici e nemici, la vita delle comunità locali cambia radicalmente, il paesaggio stesso viene trasformato. I popoli frontalieri si ritrovano improvvisamente nemici, cambiano i confini politici e amministrativi. La guerra costruisce una nuova geografia e una nuova società .
Il Centenario della Grande Guerra è un‘occasione per riflettere su come le nostre valli sono cambiate dentro lo spessore del fronte. Abbiamo riletto i libri e riascoltato i racconti, abbiamo cercato i documenti negli archivi, abbiamo percorso il territorio e studiato le cartografie storiche alla ricerca delle tracce lasciate dalla guerra. La collaborazione con i vicini transfrontalieri ci ha permesso di guardare il fronte anche con i loro occhi.

Toponomastica del Comelico

Il gruppo di ricerca si ripropone di studiare e divulgare la storia del territorio del Comelico, con un primo obiettivo di costruzione di un atlante toponomastico storico del Comelico.

Dosoledo 2020 – Pannello Informativo

Dosoledo 2020 è un’agenda di temi ed azioni predisposta in collaborazione con la Regola di Dosoledo per il suo territorio. La prima azione è stata la realizzazione di un pannello informativo posto sul palazzo della Regola che informi i visitatori delle possibilità culturali e di servizio che il paese offre.

Centro visitatori Roggia dei Mulini

Progetto di allestimento del centro Visitatori dedicato al progetto transnazionale “Mulini/Mühlen” con un approfondimento sulla roggia dei Mulini di Lozzo di Cadore con l’itinerario degli opifici in Cadore.

Orti alti a Padova, agricoltura urbana come strategia di recupero

Nel quadrante ovest della città, in un’ampia area servita dalla tangenziale, esiste uno straordinario complesso di architettura contemporanea progettato da Giuseppe Davanzo alla fine degli anni Sessanta, un tempo destinato a Foro Boario ed oggi quasi completamente inutilizzato e in attesa di un nuova funzione. Viene proposta una prima strategia di recupero dell’area a partire dalla installazione di un complesso di orti urbani sulle coperture modulari degli edifici. Il progetto sfrutta la particolare morfologia dell’architettura per produrre cibo a km zero, energia da fonti rinnovabili, spazi di socialità.
Un’idea di Carlo Bettio (Orto a Quadretti) presentata alla rassegna Salone del Gusto – Terra Madre organizzata da Slow Food a Torino nel 2012.