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Depuratore Comelico

Il depuratore in progetto a Santo Stefano di Cadore è un immobile di notevoli dimensioni in ambito dichiarato di notevole interesse pubblico dal 2019.

Oltre alle attenta progettazione di impianto, in rapporto al sito di progetto è stata progettato anche un sistema di sistema di rivestimento dell’edificio che ne mitigasse l’impatto paesaggistico.

Descrizione intervento

Diverse analisi hanno portato alla definizione del sistema di rivestimento:

  • l’analisi di architetture “industriali” e civili ad alto impatto paesaggistico;
  • l’analisi di sistemi di camuffamento;
  • l’analisi del sito di progetto.

Un riferimento importante è stato dato dall’architetture della centrale elettrica a biomassa a Russi (RA) di Giovanni Vaccarini Architetti (2019). Qui un impianto industriale di grandi dimensioni (100 m di lunghezza e 30 m di altezza) è stato “vestito” reinterpretando una tecnica di camuffamento ad uso navale utilizzato nella prima Guerra Mondiale conosciuta come Razzle Dazzle.
La tecnica confondendo l’osservatore rende di difficile comprensione le dimensioni dell’elemento rivestito.

A Russi le grandi campiture di rivestimento in tavole di legno servono proprio a riflettere in maniera diversa la luce e quindi ad organizzare un sistema di chiaroscuri che ottiene proprio l’effetto di difficile comprensione delle dimensioni dell’impianto.

Centrale elettrica a biomassa, Giovanni Vaccarini Architetti, Russi (RA) 2019

Lo studio del sito di progetto, percorso e osservato da molteplici angolazioni, ha evidenziato un elemento caratteristico e assolutamente diffuso in valle e in tutta l’area alpina, il bosco di abeti. Del bosco di abeti è stato ripreso un dettaglio particolare, ossia lo stagliarsi delle cosiddette “antenne”, la parte sommitale, sul cielo.

Questo stimolo locale intrecciato alle visioni di altre architetture ha portato alla definizione del sistema per l’edificio del depuratore di Santo Stefano di Cadore. Il progetto del rivestimento consiste in un sistema geometrico di piani sfalsati, anche basato sul modello di un origami, tutti diversi tra loro ma dalle forme simili. Il rivestimento introduce chiaroscuri su tutto il prospetto principale, spezzandone quindi la monoliticità.

Chapelle de St-Loup, Localarchitecture, Svizzera 2008

LZ’s LOVE spa, T-architects, Vietnam 2021

Baku Crystal Hall, GMP Architekten, Azerbaijan 2012

Dettaglio della facciata

Scelta dei materiali
La tematica dei materiali, in particolar modo di quelli da usare per il rivestimento esterno dell’immobile, è particolarmente importante sia per l’inserimento paesaggistico generale che per le problematiche legate alla manutenzione da tenere in considerazione in un arco temporale di qualche decennio. L’area di progetto è un’area che viene raggiunta dall’irraggiamento diretto del sole solo per poche ore al giorno, soprattutto d’inverno. Nel periodo invernale le temperature medie sono di parecchi gradi minori rispetto a quelle del centro abitato e la presenza ravvicinata del fiume Piave produce il fenomeno della galaverna che interessa tutte le superfici all’aperto coprendole di ghiaccio.

I materiali odierni per l’edilizia sono innumerevoli e le verifiche sono state molte. La prima scelta per questa fase preliminare è caduta su un materiale ormai presente sul mercato dell’architettura da molti decenni, l’acciaio COR-TEN. La principale peculiarità dell’acciaio COR-TEN è quella di autoproteggersi dalla corrosione elettrochimica, mediante la formazione di una patina superficiale compatta passivante, costituita dagli ossidi dei suoi elementi di lega, impedendo il progressivo estendersi della corrosione; tale film varia di tonalità col passare del tempo, solitamente ha una colorazione bruna. La formazione di una patina superficiale resistente rende inutile la verniciatura.
Costruttivamente il rivestimento è costituito da una sottostruttura composta da profili a T che formano dei telati triangolari. Questa intelaiatura è collegata all’edificio del depuratore con delle travi di acciaio HEB fissate con tasselli ad alta resistenza posizionate alle mezzerie dei lati dei grandi triangoli (scudi).

Schema ancoraggi
Un sistema di piastre e contropiastre collega le travi a muro con l’intelaiatura di supporto a cui sarà poi collegata la lamiera esterna di finitura. La lamiera è pensata di tipo forato per:

  • passaggio luce/aria;
  • diminuzione di peso;
  • diminuzione resistenza al vento.

 

Riqualificazione via 58° Reggimento

Il progetto si sviluppa e si articola in tre azioni principali:

  • completamento dei percorsi ciclopedonali e aree verdi per connettere Prato della Valle con il percorso di via Marghera;
  • “ricostruzione” della collinetta in terra che veniva utilizzata come tribuna dello stadio Appiani prima della costruzione delle attuali gradinate in calcestruzzo;
  • riapertura di parte del canale Alicorno che diventa elemento centrale della sistemazione dell’area.

Questi i dati riassuntivi:

  • nuovi percorsi ciclopedonali per 1,235 mq;
  • nuovi spazi verdi per 2,940 mq;
  • nuove alberature per 30 impianti;
  • riapertura del canale Alicorno per una lunghezza di 120 m e 190 mq di specchio acqueo.

Percorsi
Il nuovo percorso ciclopedonale comincia a partire da quello esistente piegando verso est per sfilare il muro di cinta del Velodromo Monti per circa 50 m; in seguito il percorso si biforca separando la parte ciclabile da quella pedonale.
Il percorso ciclabile si sposta verso la strada carrabile a est del nuovo canale Alicorno, mentre il percorso pedonale rimane più interno e distante dalla strada e dal traffico veicolare e corre in vicinanza della “collinetta” verde che separa l’area dei percorsi dall’interno dello stadio Appiani.
Alla fine di via 58° Fanteria i due percorsi si ricongiungono per l’attraversamento ciclopedonale di via Marghera (interconnessione con il tratto ciclopedonale esistente) e per raggiungere l’ingresso sud allo stadio Appiani. I percorsi sono costituiti da una fondazione in misto stabilizzato, una soletta di calcestruzzo armato con rete elettrosaldata e dal manto bituminoso di finitura.
Per l’area a fianco dei percorsi è prevista una sistemazione a prato e la piantumazione di 30 nuove alberature.
Collinetta Appiani
Al posto delle gradinate in calcestruzzo sarà ricostruito un terrapieno di separazione tra l’area pubblica dei percorsi e l’interno dello stadio Appiani, richiamando la forma della vecchia tribuna in terra delle origini.
Verso l’esterno il terrapieno sarà sistemato con terre armate ad alta pendenza di tipo rinverdibile, mentre all’interno la pendenza del rilevato sarà minore e sarà tenuta a prato. La parte centrale del terrapieno ospiterà una tribuna formata da una gradonata in legno su sottostruttura a gabbioni dove potranno prendere posto le persone per assistere a manifestazioni varie e anche come luogo di sosta.
L’accesso alla “collinetta” è operato attraverso un passaggio a livello pista ciclabile posto in corrispondenza della mezzeria del campo Appiani, dove potrà trovare posto il personale addetto alla guardiania. A fianco del corridoio di passaggio trovano posto i servizi igienici dedicati ai visitatori e ai fruitori delle gradinate.
Alicorno
Nel 1957 il canale Alicorno è tombinato in una struttura in calcestruzzo (tombotto) gettata in opera, larga circa 1,5 metri (interno) e alta circa 2 metri (interno). Il progetto prevede la sua riapertura e parziale rinaturalizzazione.
Viene previsto lo scavo fino alla quota della soletta di calcestruzzo superiore (circa 70 cm sotto il piano di campagna). La stombinatura avverrà come segue:

  • demolizione della soletta di copertura del tombotto;
  • taglio mirato delle pareti verticali;
  • rimozione per settori della parte superiore delle pareti stesse.

La parte superstite delle pareti verticali farà da sponda alla sistemazione a verde del rilevato del canale.
La presenza, sia visiva che acustica, del corso d’acqua sarà elemento centrale della sistemazione dell’intera area di progetto.

 


 

Centro informativo multimediale in Comelico

Il progetto consiste nell’allestimento fisico e dei contenuti culturali di una infrastruttura turistica di piccola scala dedicata alla valle del Comelico.
L’allestimento troverà posto nei locali al piano terra del municipio di Santo Stefano di Cadore in Comelico così come predisposti nel progetto definitivo dei lavori edili approvato a fine 2019 dall’Amministrazione Comunale.
L’obiettivo è quello di migliorare la prestazione dell’ufficio IAT esistente operando prima di tutto sul piano dell’accessibilità e della funzionalità degli spazi, e integrandolo con un centro informativo dedicato alla presentazione delle risorse naturali e culturali del Comelico, con divulgazione delle specificità e peculiarità del territorio e della comunità locale e della lingua ladina.
I principi progettuali sono i seguenti:
– realizzazione di elementi riconoscibili che definiscono le aree in cui è suddiviso l’allestimento (cilindri a soffitto);
– comunicazione semplice dei contenuti per attrarre il turista fruitore dell’Ufficio IAT;
– realizzazione di percorsi lineari tra le diverse sezioni;
– utilizzo di tecnologie che permettano di fruire dei contenuti delle diverse sezioni senza intralciare gli altri fruitori;
– multifunzionalità degli spazi per usi diversi.
L’integrazione tra l’ufficio IAT e il Centro informativo è una straordinaria opportunità per favorire il riposizionamento competitivo del Comelico nell’ambito della destinazione turistica “Dolomiti Venete”, che permetterà al visitatore sia immediatamente al suo arrivo, sia durante la vacanza, di informarsi sul patrimonio naturale e culturale del Comelico e programmare le proprie attività.
Il Centro informativo fungerà anche da luogo di socialità per la comunità e tra la comunità e i visitatori, favorendo lo scambio interculturale.
L’intervento di allestimento non modifica e non intacca in alcun modo la materia storica dell’edificio (demolizioni, ecc..) se non per fissare gli arredi alle murature retrostanti con tasselli murari e per inserire una torretta a scomparsa a pavimento per il collegamento dell’impianto audio della sezione Voci.

Render di progetto

Restauro Conservativo del Sacrario Militare di Cima Grappa

Il progetto di restauro e recupero del complesso monumentale di Cima Grappa si inserisce all’interno del programma di Commemorazione del Centenario della Prima Guerra Mondiale, promosso dalla Presidenza del Consiglio in collaborazione con il Commissariato Generale Onorcaduti. Il programma si articola su scala nazionale, proponendosi come obiettivo finale la creazione di un grande Museo diffuso su tutto il territorio italiano, andando a recuperare e valorizzare i luoghi teatro del conflitto.
L’area monumentale del Cima Grappa rappresenta uno dei punti cardine di tale progetto diffuso, sia per le dimensioni e la rilevanza architettonica del Sacrario Militare ivi presente, sia per il ruolo fondamentale assunto dal Monte Grappa durante il conflitto: esso infatti si identifica come luogo in cui fu arrestata l’avanzata delle truppe austro-ungariche a seguito della disfatta di Caporetto del 24 ottobre 1917, e dal quale, un anno dopo, partirà la controffensiva italiana che porterà alla vittoria finale del conflitto.

Restauro Conservativo dell’Hangar e del Bunker dell’ex Base NATO in Cansiglio

L’oggetto dell’intervento è il restauro di un hangar missilistico (ex caserma Bianchin) con le sue pertinenze.
Ci troviamo a Pian Cansiglio, il luogo più spettacolare dell’omonimo altopiano carsico prealpino affacciato sulla pianura veneto-friulana, noto anche per la famosa foresta storica della Serenissima e oggi diviso tra le province di Treviso, Belluno e Pordenone.
La base militare faceva parte del sistema di difesa terra-aria da ipotetici attacchi dal blocco comunista durante la guerra fredda. Era dotata di missili americani Nike Hercules. Dismessa dai militari dal 1979, dal 2008 è in carico a Veneto Agricoltura.
L’incarico prevede il progetto di restauro conservativo dell’hangar e del relativo bunker e la progettazione al suo interno di un allestimento museale dedicato al periodo della Guerra Fredda.

Algudnei

Progetto di allestimento dello spazio espositivo all’ultimo piano del palazzo della Regola di Dosoledo. Lo spazio espositivo è organizzato in tre sezioni:

  • Carnevale
  • Regole
  • Rifabbrico

All’interno di queste sezioni i contenuti sono “esposti” in modalità diverse, dal pannello fotografico alle maschere di legno, dal video all’applicazione multimediale.