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Algudnei

Progetto di allestimento dello spazio espositivo all’ultimo piano del palazzo della Regola di Dosoledo. Lo spazio espositivo è organizzato in tre sezioni:

  • Carnevale
  • Regole
  • Rifabbrico

All’interno di queste sezioni i contenuti sono “esposti” in modalità diverse, dal pannello fotografico alle maschere di legno, dal video all’applicazione multimediale.

house CG.15

Il progetto prevede di fluidificare lo spazio verso l’esterno creando tre elemnti principali:
– spazio ingresso che sfrutta la maggiore altezza dello spazio per realizzare una serie di travi e un soffitto completamente luminoso, come se ci fossero dei lucernai sul tetto; le pareti vengono rivestite di panneli bianchi lucidi e opachi e di specchio, in modo da mimetizzare
completamente le porte di servizio oltre che dell’armadio e del bagno giorno;
– spazio cucina-colazione spezzato tra: i contenitori a parete, eventualmente anche chiudibili, e un monolitico bancone con inserti
in marmo chiaro che diventa un elemento ordinatore dello spazio;
– spazio di rappresentanza e di lavoro sulla facciata, che si espande sia verso la camera da letto con delle vetrate chiudibili, sia verso lo studio che accoglie la zona pranzo che così gode di una vista straordinaria; lo studio è eventualemnte richiudibile con delle ante in vetro scorrevoli che fondono lo spazio quando sono aperte.
L’ampia zona giorno è ritmata da una serie di cartongessi a soffitto che presentano tagli scuri che ospitano i corpi illuminanti mobili.
La camera da letto padronale ha un vestibolo color carta da zucchero che con una maggior ribassamento permette poi vi valorizzare l’ampiezza visiva della camera padronale.
Adiacente si viene a trovare il bagno rivestito in marmo nero venato di bianco con una serie di specchi tondi opposti alla principale luce che viene dalla facciata. La casa gioca su colori chiari: dal bianco sporco al color corda, sia per le pareti che per i pavimenti con inserti di armadiature colorate a modo di quadro parietale. Mobili semplici, lampade ricercate, imbottiti compatti, di gusto esclusivamente italiano, completano lo spazio dell’abitazione.

Candidatura del paesaggio del Soave al Registro Nazionale dei Paesaggi Rurali

Il Consiglio di amministrazione del Consorzio Tutela Vini Soave e Recioto, in data 9 Giugno 2015, ha individuato il Comitato promotore della proposta di candidatura al Registro nazionale dei Paesaggi Rurali, composto di soci del consorzio che ricoprono cariche e di studiosi ed esperti, competenti in tematiche paesaggistiche ed ambientali.
I soggetti che compongono il Comitato sono: Arturo Stocchetti, presidente del Consorzio; Paolo Fiorini, consigliere; Alberto Coffele, consigliere; Massimo Canoso, consigliere; Aldo Lorenzoni, direttore del Consorzio; Viviana Ferrario, ricercatore, Università Iuav di Venezia; Roberto Zorzin, geologo; Gianni Moriani, ricercatore, Università di Venezia Ca Foscari; Diego Tomasi, ricercatore, CRA Conegliano; Andrea Ciresola, restauratore; Silvano Filini, agronomo; Valentino Gomitolo, architetto; Giuseppe Benciolini, geologo; Ermanno Murari, agronomo.
Coordinatore della proposta è stato il direttore del Consorzio, dott. Aldo Lorenzoni.
La proposta di candidatura è stata inoltre supportata da un elenco di 75 viticoltori, produttori di vino, cantine e altre associazioni di portatori di interesse, fortemente motivati nei confronti del riconoscimento del paesaggio del Soave nel Registro Nazionale dei paesaggi rurali di interesse storico. Il 1 febbraio 2016 il Soave è entrato per primo nel Registro Nazionale dei paesaggi rurali storici; il Registro Nazionale, nuovissimo strumento del Ministero delle Politiche agricole e forestali, ha accolto i primi tre paesaggi che hanno meritato questa etichetta speciale, in considerazione del valore storico del loro paesaggio agrario. Patchwork studiArchitettura ha realizzato le elaborazioni grafiche e cartografiche, il progetto grafico e di impaginazione della proposta inviata al MIPAF oltre ad aver supportato il coordinamento scientifico della prof. Viviana Ferrario.

Cliccare qui per i dettagli sul sito del MIPAF

Algudnei – Grande Guerra, lo spessore del fronte

Tra il 1915 e il 1918 le nostre valli si trovano improvvisamente sul fronte di guerra. La linea del fronte ha uno spessore: un ampio territorio a nord e a sud dell‘antica frontiera tra Serenissima e Impero viene travolto dalla guerra. Le vallate vengono occupate dagli eserciti amici e nemici, la vita delle comunità locali cambia radicalmente, il paesaggio stesso viene trasformato. I popoli frontalieri si ritrovano improvvisamente nemici, cambiano i confini politici e amministrativi. La guerra costruisce una nuova geografia e una nuova società .
Il Centenario della Grande Guerra è un‘occasione per riflettere su come le nostre valli sono cambiate dentro lo spessore del fronte. Abbiamo riletto i libri e riascoltato i racconti, abbiamo cercato i documenti negli archivi, abbiamo percorso il territorio e studiato le cartografie storiche alla ricerca delle tracce lasciate dalla guerra. La collaborazione con i vicini transfrontalieri ci ha permesso di guardare il fronte anche con i loro occhi.