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Recupero di un tabià ad agriturismo

Questo tabié si trova sui prati a Sto de Prà, un piccolo nucleo di fienili sotto Costa di San Nicolò, in una felice posizione molto soleggiata.
L’intervento consiste nel recupero integrale dell’immobile per la realizzazione di tre camere con bagno e di uno spazio comune per gli ospiti al piano terreno.

L’accesso principale si trova sul lato ovest, al piano terra di un piccolo ampliamento che comprende anche il bagno di una delle camere al piano primo; il nuovo volume è stato realizzato in pietra (piano terra) e in xlam (piano primo).

I tre livelli dell’edificio (spazio comune, due camere e piccola suite) sono collegati con un montapersone senza cabina che permette all’ultimo piano di ammirare il paesaggio attraverso un piccolo abbaino finestrato.

Il progetto ha previsto anche lo studio di arredo interno degli spazi con la scelta dei vari componenti (tavoli, sedie, poltrone, divani, letti e complementi). I nuovi elementi sono in costante dialogo con la struttura esistente.

Centro informativo multimediale in Comelico

Il progetto consiste nell’allestimento fisico e dei contenuti culturali di una infrastruttura turistica di piccola scala dedicata alla valle del Comelico.
L’allestimento troverà posto nei locali al piano terra del municipio di Santo Stefano di Cadore in Comelico così come predisposti nel progetto definitivo dei lavori edili approvato a fine 2019 dall’Amministrazione Comunale.
L’obiettivo è quello di migliorare la prestazione dell’ufficio IAT esistente operando prima di tutto sul piano dell’accessibilità e della funzionalità degli spazi, e integrandolo con un centro informativo dedicato alla presentazione delle risorse naturali e culturali del Comelico, con divulgazione delle specificità e peculiarità del territorio e della comunità locale e della lingua ladina.
I principi progettuali sono i seguenti:
– realizzazione di elementi riconoscibili che definiscono le aree in cui è suddiviso l’allestimento (cilindri a soffitto);
– comunicazione semplice dei contenuti per attrarre il turista fruitore dell’Ufficio IAT;
– realizzazione di percorsi lineari tra le diverse sezioni;
– utilizzo di tecnologie che permettano di fruire dei contenuti delle diverse sezioni senza intralciare gli altri fruitori;
– multifunzionalità degli spazi per usi diversi.
L’integrazione tra l’ufficio IAT e il Centro informativo è una straordinaria opportunità per favorire il riposizionamento competitivo del Comelico nell’ambito della destinazione turistica “Dolomiti Venete”, che permetterà al visitatore sia immediatamente al suo arrivo, sia durante la vacanza, di informarsi sul patrimonio naturale e culturale del Comelico e programmare le proprie attività.
Il Centro informativo fungerà anche da luogo di socialità per la comunità e tra la comunità e i visitatori, favorendo lo scambio interculturale.
L’intervento di allestimento non modifica e non intacca in alcun modo la materia storica dell’edificio (demolizioni, ecc..) se non per fissare gli arredi alle murature retrostanti con tasselli murari e per inserire una torretta a scomparsa a pavimento per il collegamento dell’impianto audio della sezione Voci.

Render di progetto

Restauro Conservativo del Sacrario Militare di Cima Grappa

Il progetto di restauro e recupero del complesso monumentale di Cima Grappa si inserisce all’interno del programma di Commemorazione del Centenario della Prima Guerra Mondiale, promosso dalla Presidenza del Consiglio in collaborazione con il Commissariato Generale Onorcaduti. Il programma si articola su scala nazionale, proponendosi come obiettivo finale la creazione di un grande Museo diffuso su tutto il territorio italiano, andando a recuperare e valorizzare i luoghi teatro del conflitto.
L’area monumentale del Cima Grappa rappresenta uno dei punti cardine di tale progetto diffuso, sia per le dimensioni e la rilevanza architettonica del Sacrario Militare ivi presente, sia per il ruolo fondamentale assunto dal Monte Grappa durante il conflitto: esso infatti si identifica come luogo in cui fu arrestata l’avanzata delle truppe austro-ungariche a seguito della disfatta di Caporetto del 24 ottobre 1917, e dal quale, un anno dopo, partirà la controffensiva italiana che porterà alla vittoria finale del conflitto.

Restauro Conservativo dell’Hangar e del Bunker dell’ex Base NATO in Cansiglio

L’oggetto dell’intervento è il restauro di un hangar missilistico (ex caserma Bianchin) con le sue pertinenze.
Ci troviamo a Pian Cansiglio, il luogo più spettacolare dell’omonimo altopiano carsico prealpino affacciato sulla pianura veneto-friulana, noto anche per la famosa foresta storica della Serenissima e oggi diviso tra le province di Treviso, Belluno e Pordenone.
La base militare faceva parte del sistema di difesa terra-aria da ipotetici attacchi dal blocco comunista durante la guerra fredda. Era dotata di missili americani Nike Hercules. Dismessa dai militari dal 1979, dal 2008 è in carico a Veneto Agricoltura.
L’incarico prevede il progetto di restauro conservativo dell’hangar e del relativo bunker e la progettazione al suo interno di un allestimento museale dedicato al periodo della Guerra Fredda.